STORIA DI UNA VISIONE DIVENUTA REALTA’
La parrocchia di San Leopoldo Mandic è relativamente giovane ed è stata pensata per rispondere alle esigenze di un nuovo quartiere che stava per nascere.
Il progetto della chiesa è stato curato da un frate francescano architetto: padre Angelo Polesello.
Lo stesso padre Polesello spiegava che la forma a capanna della facciata della chiesa si rifaceva alla semplice casa di Nazareth, a ricordo della sua profonda venerazione per la Sacra Famiglia.
La navata, scandita in sette parti, signifcava che la chiesa è il luogo dove si amministrano i sacramenti, sostegno della nostra vita spirituale; l’aula converge non solo idealmente verso l’altare dove si rinnovano le nostre offerte nella celebrazione del sacrificio di Gesù, e dove Gesù si fa nostra comunione.
Il portico, che ricorda i chiostri del convento dei frati Cappuccini di Padova, dove visse S. Leopoldo, non è chiuso, ma aperto ai fedeli secondo l’intima natura della spiritualità francescana.
Significativo è stato il viaggio a Massa Carrara nei depositi della Alpi Apuane per la scelta dei marmi per gli arredi della chiesa. In mezzo a una quantità innumerevole di massi la scelta di padre Angelo cadde senza incertezze su un blocco nel quale egli vide, come fosse già realizzato, il frontale dell’altare.
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