In questo Natale due allestimenti del Presepe nelle chiese parrocchiali di San Leopoldo e San Silvestro ci aiutano ad accogliere il Vangelo di Gesù Cristo nella grande festa, che ricorre il 25 dicembre. 

20221223_182138Pandemie, guerre, scandali ed ingiustizie d’ogni genere devastano il mondo, oggi come in ogni frangente della storia. E’ un’immane alluvione, che trascina via vite, affetti, lavoro, salute dell’uomo e dell’ambiente. Quasi non avessimo mai sentito l’appello del Signore: Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande.” (Mt 7,26-27)

Maria, la giovane donna di Nazareth, viene chiamata dalla Chiesa “Arca della Nuova Alleanza”, perché come ai tempi di Noè, l’obbedienza di un uomo salvò l’umanità e tutte le creature dalla distruzione, e come ai tempi di Mosè il popolo pellegrinante nel deserto custoIMG-20221220-WA0010dì le tavole dell’Antica Alleanza, promessa di libertà, prosperità e pace, così Lei accoglie nel suo grembo la Parola eterna di Dio, il Figlio unigenito del Padre, che viene a salvarci: “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.” (Gv 1,14).

Questa Parola fatta carne è Gesù, il Cristo. E Lui stesso ci dice: “Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.” (Mt 7,24-25)

Ma questa Parola-Roccia di salvezza non viene a noi con potenti eserciti, con manifestazioni seducenti. La strada scelta da Dio, che troppo spesso ci siamo immaginati distante e sopra, quasi indifferente ad ogni cosa, è quella della fragilità, della piccolezza, dell’umiltà e della necessità d’accudimento, di cura: “Perché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio.” (Is 9,5)

Così l’umanità intera è chiamata a divenire Arca e a farsi Casa del Figlio di Dio, perché Egli vi trovi dimora e possa consegnarci la Vita.

Accogliendo Lui 20221223_182132noi entriamo in un una nuova creazione, una Città Santa, la Nuova Gerusalemme e  “In mezzo alla piazza della città si trova un albero di vita che dà frutti dodici volte all’anno, portando frutto ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni.” (Ap 22,2)

Ecco la Chiesa. Eccoci noi, figli di Dio, perché “A quanti lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome,  quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.” (Gv 1,12-13)

C’è una Novità, che i due allestimenti del Presepe nelle nostre parrocchie ci invitano a contemplare e a vivere. Accogliendo il Bambino di Betlemme, accogliamo la Parola eterna di Dio, costruiamo sulla roccia, mettiamo in salvo le nostre vite e la vita del mondo intero, perchè Lui ci insegna la cura, la prossimità, la tenerezza, ci consegna il tesoro più grande, l’annuncio che è salvezza: Dio è amore.

“E noi abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi. Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui.” (1Gv 4,16)

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Grazie a Gianni e Paola, Manuela, Marta, Letizia, Sofia, ed Emma (chiesa S. Silvestro, sopra), Dorotea e Margherita (chiesa S. Leopoldo, sotto) per il loro lavoro artistico.

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Il Presepe nelle nostre chiese